Sai che esistono tanti tipi di aglio? A volte nemmeno ci rendiamo conto dell’aglio che mettiamo in tavola, ma se stiamo attenti a comprare solo aglio italiano, allora di sicuro ci troveremo ad acquistare una di queste varietà.
Contenuti
Aglio DOP italiano e aglio IGP
- Aglio di Caraglio (Piemonte)
- Aglio bianco polesano DOP (Veneto)
- Aglio di Resia (Friuli Venezia Giulia)
- Aglio di Vessalico (Liguria)
- Aglio di Voghiera DOP (Emilia Romagna)
- Aglio bianco piacentino IGP (Emilia Romagna)
- Aglio rosso di Sulmona (Abruzzo)
- Aglio rosso di Proceno (Lazio)
- Aglio di Ufita (Campania)
- Aglio rosso di Nubia (Sicilia)
- Aglio rosa di Agrigento (Sicilia)
- Aglio rosa di Nicastro e Papaglionti (Calabria)
Tutte queste varietà di aglio si distinguono tra loro essenzialmente per il colore (bianco, rosa, rosso), per l’aroma e per il gusto, mentre alcune varietà sembrano avere maggiori proprietà benefiche per l’organismo.
L’aglio bianco: dall’aglio delicato di Voghiera all’aglio polesino
L’aglio bianco di Voghiera è una varietà piuttosto diffusa in Italia, ha un sapore non troppo pungente ed è anche piuttosto digeribile. A me piace usarlo a crudo, con le melanzane o le zucchine grigliate.
L’aglio bianco piacentino si distingue per gli spicchi grandi, è la varietà più diffusa e si conserva a lungo, fino a un anno. Ecco perché lo troviamo più facilmente in commercio.
Infine, l’aglio bianco polesano, una varietà veneta che si caratterizza per il sapore intenso.
Cito solo in fondo l’aglio bianco napoletano: è un aglio bianco, ma sul suo involucro si distinguono chiaramente striature rosa. E’ quello che normalmente troviamo in treccia nei negozi di ortofrutta.
Le varietà di aglio rosa: profumate e delicate
L’aglio rosa è più difficile da trovare perché è frutto di coltivazioni di nicchia.
Al Sud abbiamo l’aglio rosa di Agrigento e l’Aglio rosa di Nicastro e Papaglionti, tuttavia l’aglio rosa viene coltivato anche nella zona Centro-Nord dell’Italia (aglio Primaticcio). Sono varietà che possono avere, magari, un aroma intenso, ma sono sempre delicati, tanto che si abbinano alla perfezione con le verdure.
Un aglio di nicchia è l’aglio di Vessalico, una piccola produzione che segue regole antichissime e che è oggi un presidio Slow Food.
L’aglio rosso
Ricco di antiossidanti, apriamo la carrellata di varietà di aglio rosso con l’aglio di Sulmona, dalle mille proprietà: antisettico, antibiotico, ipotensivo… si conserva a lungo ed è abbastanza facile da trovare in commercio, almeno nel Centro Italia.
Altro colore, altro presidio Slow Food: l’aglio rosso di Nubia, un aglio decisamente piccante perché contiene un alto tasso di allicina. Si usa per realizzare il pesto alla trapanese, dove l’aglio accende i sapori e regala brio.
Anche l’aglio di Caraglio è un presidio Slow Food: un aglio dall’aroma gradevole e dal sapore delicato, particolarmente digeribile e ingrediente base della incredibilmente buona bagna cauda.
Anche l’aglio di Resia è un aglio rosso, un bell’aglio friulano dal sapore intenso e pungente.
Infine, l’aglio rosso di Proceno, delicato e digeribile, perfetto per piatti a base di aglio.
Altre varietà di aglio
Ricordiamo, a parte, l’aglione, una varietà toscana tipica della Val di Chiana che ai caratterizza per le grandi dimensioni e per il sapore delicatissimo e aromatico. Mai assaggiati i pici con l’aglione? Stupendi!
Tra i tipi di aglio non italiani, ma comunque molto apprezzati, c’è il Black Allium, o aglio nero. Un aglio molto particolare, con spicchi dal colore bruno morbidi e facili da schiacciare, dal sapore delicatissimo e dolce. Si dice sia spettacolare per condire gli spaghetti… L’aglio non è naturalmente nero, ma diventa così perché viene fatto fermentare a umidità e temperatura controllate.
Qual è l’aglio migliore?
Esiste un aglio migliore? Dipende da quello che ti aspetti. Se quello che cerchi è un aglio ricco di proprietà, allora punta su un aglio come quello di Sulmona. Magari cerchi un gusto piccante o più delicato, o la tua priorità è la digeribilità: le varietà italiane ti offrono davvero tante sfumature!
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